COME CAMBIARE IL NOSTRO MODO DI ARREDARE CON LA FILOSOFIA GIAPPONESE CHE ABBRACCIA L’IMPERFEZIONE.
Se leggendo “wabi sabi” vi viene in mente la salsa verde che accompagna il sushi, continuate a leggere l’articolo, perché l’estetica wabi sabi è decisamente altro! Il wabi sabi è una filosofia di vita e come tale applicabile anche al nostro modo di arredare casa, che arriva dal Giappone. “Wabi identifica oggi la semplicità rustica, la freschezza o il silenzio […] o anche l’eleganza non ostentata […] Sabi è la bellezza o la serenità che accompagna l’avanzare dell’età, quando la vita degli oggetti e la sua impermanenza sono evidenziati dalla patina e dall’usura o da eventuali visibili riparazioni”. Entrambe queste due parole hanno un “retrogusto” di desolazione e solitudine, sono però viste dalla Religione Buddista con l’accezione positiva di liberazione dal mondo materiale e trascendenza verso una vita più semplice.
Estetica wabi sabi
Il wabi sabi non è uno stile definito da un aspetto superficiale. Su questo va fatta chiarezza. Noi occidentali abbiamo la tendenza alla semplificazione e a forzare elementi estremamente complessi in compartimenti stagni per cercare di comprenderli meglio. Quando poi è in campo la spiritualità, di solito ci perdiamo dei pezzi. Si tratta di un ideale estetico raggiungibile muovendosi per sottrazione, allenando la mente a vedere ciò che non è visibile, tracce nascoste, mantenendo uno stato di tranquillità e serenità. Il wabi sabi è intrinsecamente legato alla natura, che ci mostra come nulla è perfetto, nulla è permanente, nulla è completo. Accettare e celebrare la caducità di ogni cosa è la chiave di questa filosofia.

Un giardino zen dove non c’è nessun elemento che non sia necessario, forse può farvi capire visivamente l’estetica wabi sabi. Un’immagine o un oggetto che non ha nulla di vistoso, ma che coglie la vostra attenzione inaspettatamente e vi posta ad uno stato di felicità, serenità e pienezza. Ecco, quello è wabi sabi. Quando prima dicevo “allenare la mente a vedere ciò che non è visibile” intendevo proprio questo. Sforzarsi di rendere questa esperienza involontaria, guidata spesso da qualcosa di molto profondo, un modo consapevole di rapportarsi alla vita, è un esercizio che ci farebbe molto bene!
Com’è una casa wabi sabi
Nelle arti, abbracciare il wabi sabi, significa creare oggetti che non temano lo scorrere del tempo, che acquistino forza invecchiando e eventualmente rovinandosi. Oggetti che possano raccontare in qualche modo il loro vissuto. Che portino con sé un valore più profondo del semplice prezzo d’acquisto (o che pagheremmo per sostituirli, come amiamo troppo spesso fare!). Una casa wabi sabi è per definizione minimalista, in cui non compaiono oggetti superflui e in cui gli spazi trasmettono tranquillità e stimolino la meditazione.
Volendo semplificare, possiamo dire che una casa wabi sabi e un arredamento wabi sabi, devono idealmente essere:
- SEMPLICI. Ridotti all’essenziale per essere precisi
- SOSTENIBILI. Nel senso di “destinati a durare nel tempo”, di qualità.
- NATURALI. Nei materiali, nelle forme e nei colori.
- SENZA TEMPO. Destinati a passare da generazione in generazione
- FUNZIONALI. Ogni oggetto che si sceglie di inserire, deve rispondere a un bisogno
Consigli pratici per avere una casa wabi sabi
Andiamo un po’ più in dettaglio analizzando quali passi dovremmo fare se vogliamo avvicinare l’atmosfera generale della nostra casa alla filosofia wabi sabi. Ho accennato prima come il wabi sabi sia una filosofia di vita, che solo di riflesso si può vedere nell’estetica dei nostri ambienti domestici.
Per avere e davvero godere una casa wabi sabi è necessario fare nostri, nel profondo, i pilastri di questo modo di vivere, allontanandoci il più possibile dal desiderio di possesso, di perfezione e di apparenza, a cui tutti, chi più chi meno, nella cultura occidentale siamo soggetti. Questa deve essere la premessa imprescindibile per non ridurre la ricchezza della filosofia wabi sabi ad una delle tante vuote maschere di cui spesso siamo schiavi. Una volta fatto questo passo, il più difficile, il resto ne sarà una diretta conseguenza e avere una casa wabi sabi risulterà l’unica opzione che riterremo possibile e arriverà in totale naturalità.
Come portare la filosofia wabi sabi in casa:
Ridurre
Sia il numero, che lo stile degli arredi all’essenziale. Ogni oggetto della casa deve avere una funzione per la quale deve venir utilizzato regolarmente. Tutto ciò che non è indispensabile è solamente causa distrazione e confusione che distrarrà da ciò che al contrario è davvero importante. Un decluttering come si deve è un ottimo punto di partenza!
Qualità e artigianato
Scegliere solo mobili di qualità, realizzati artigianalmente. Bisogna abbandonare definitivamente l’idea di poter acquistare oggetti di scarso valore con il pensiero che si potranno sostituire una volta che le pecche nella qualità ne avranno pregiudicato la bellezza e la funzionalità. Un mobile in legno massello, realizzato a mano, con cura, in un laboratorio artigianale, con materiali naturali, può solo acquistare fascino con il passare del tempo. Quello sì, troverà il suo posto di generazione in generazione e potrà raccontare una storia, anche con i suoi difetti o segni del tempo. Qui una breve guida ad alcuni dei tantissimi brand sostenibili che ho conosciuto nei miei anni di ricerca.
Materiali naturali e finiture grezze
Utilizzare solamente materiali naturali e in finiture semplici, possibilmente grezze. Il legno, come ho già accennato, ma anche il lino, la canapa o il cotone di qualità per gli elementi tessili.
Decorazioni
Una casa wabi sabi “purissima” non prevedrebbe oggetti meramente decorativi, in quanto privi di funzione. Io, tuttavia, vedo nelle decorazioni (se puntuali e discrete) un’importante funzione di appagamento visivo per la nostra cultura. Non mi sentirei di eliminarle totalmente, temendo un’eccessiva sterilità. Quello, però, che le decorazioni in una casa wabi sabi devono avere, è una storia da raccontare. Sì, quindi, a oggetti speciali, che abbiamo trovato in qualche mercatino e che ci portano alla mente ricordi particolari. Sì a creazioni personali o pezzi tramandati nella famiglia da generazioni.

Piante
La filosofia wabi sabi è fortemente legata alla natura. La natura è ciò che ci unisce e ci radica al mondo in cui viviamo. Per suggellare questo legame, oltre all’utilizzo di materiali naturali come ho accennato, è buona cosa avere in casa delle piante. Queste contribuiranno a infondere sensazioni positive ed energia, oltre che ad aiutarci a mantenere un’aria il più salubre possibile.
Da cosa partire?
Vi ho fatto venire voglia di semplificare un po’ la vostra vita e la vostra casa alla ricerca di un senso più profondo nel nostro modo di consumare? Spero davvero di sì! Non importa se vorrete o meno trasformare le vostre 4 mura in una casa wabi sabi, credo che siano tanti gli spunti che tutti potremmo (e dovremmo) prendere da questa filosofia di semplicità orientale e fare nostri. Passare a una casa wabi sabi vi sembra un salto troppo grande? Posso capirlo. Perché, però, non iniziare da un buon decluttering.
Durante il processo di riduzione di tutto ciò di inutile che abbiamo accumulato negli anni, cerchiamo di analizzare con consapevolezza questi oggetti e le ragioni che ci hanno spinti ad acquistarli. Soffermiamoci sul ricordo di quanto li ritenessimo vitali e di quanto passeggera è stata, invece, la gioia di possederli. Potrebbe essere un buon modo per prendere coscienza di abitudini che potrebbe essere il momento di cambiare in favore di una maggior frugalità.